Prof. Antonino De Lorenzo all’Antico Tiro a Volo
Dall’evoluzione della specie alla prevenzione delle patologie cardiovascolari, dalla dieta mediterranea alla dipendenza da cibo passando per il diabete, una “lezione” a tutto tondo che ha scatenato l’interesse dei numerosi soci, ospiti e addetti ai lavori accorsi all’evento. Il Circolo Antico Tiro a Volo ha ospitato la conferenza dal titolo “Geopolitica del cibo ed epidemiologia delle malattie cronico degenerative legate all’alimentazione”. Il Professor Antonino De Lorenzo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Tor Vergata, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, Nutrizione Clinica, Terapia Parentale e Anoressia Nervosa, al fianco del moderatore Dott. Riccardo Oliveri, ha affrontato temi delicati ed estremamente attuali.
“Se noi conosciamo come siamo fatti e qual è il nostro consumo energetico, non è difficile mantenere uno stile di vita sano dal punto di vista dell’alimentazione – ha spiegato il Professor De Lorenzo –. Bisogna essere consapevoli delle scelte che facciamo. Al giorno d’oggi la dieta è qualcosa di codificato che va personalizzato a seconda della propria individualità metabolica. C’è la nuova frontiera della medicina personalizzata, che si basa sulla conoscenza del cibo che assumiamo tutti i giorni, del suo fabbisogno, del rischio di malattie che può essere abbattuto e dell’intervento efficace che può essere controllato”.
Poi un focus sull’obesità, uno degli argomenti sui quali è stato posto il maggior numero di domande: “L’obesità è sicuramente una malattia, ma bisogna diagnosticarla precocemente. È un problema generalmente sottostimato. Oggi abbiamo la possibilità di misurare la massa grassa e la sua dislocazione, urge intervenire. Basta restringere 100 calorie in meno con l’assunzione calorica e aggiungere, svolgendo attività fisica, 100 calorie in più di spesa energetica”.
Emblematica la citazione di Christiaan Barnard, storico chirurgo sudafricano che praticò il primo trapianto di cuore di sempre, con cui il Professor De Lorenzo ha deciso di chiudere la conferenza: “Se mi fossi occupato prima di prevenzione, invece di salvare 150 persone, avrei potuto salvarne 150 milioni”.
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